Roma. Il suo nome appare come un sospiro, un sogno al cospetto del quale viene da chiedersi se si è svegli, oppure no. Eppure significa “forza”, parola che ben si addice a quella nota in tutto il mondo come la Città Eterna.

Fondata, stando alla tradizione, il 21 aprile 753 a.C. da parte di Romolo, discendente della stirpe reale di Alba Longa, la capitale italiana ne ha viste tante, sul suo suolo. Che presenta molteplici stratificazioni, alcune recuperate, molte altre meno.

Roma sarebbe un museo a cielo aperto, cosa che in parte è, in effetti. È, tuttavia, ancora abitata, anche se ogni volta che si inizia a scavare viene fuori qualcosa di bello, di inaspettato.

Un luogo ideale per chi desidera recarsi in visita di passaggio, per più giorni, per un weekend romantico o in compagnia degli amici. Roma è sempre una buona idea e tra i suoi tesori più interessanti ci sono quelli custoditi presso la Città del Vaticano.

Una meta imperdibile è la Basilica di San Pietro, che presenta sempre una fila impressionante. Ciò non significa rassegnarsi a passare ore e ore ad aspettare di potervi entrare, anzi, né a pensare di dover rinunciare.

Oggi è possibile, infatti, prenotare comodamente la visita online, programmando per tempo un weekend a Roma che, non abbiamo dubbi, saprà entusiasmare.

Gli scorci non mancano e proprio la basilica pontificia per eccellenza riesce a offrire emozioni incommensurabili. Che sanno di forza e di grandezza, proprio come vuole il nome Roma.

La Basilica di San Pietro

Basilica di San Pietro
Basilica di San Pietro

Sapete a quando risale la costruzione della Basilica di San Pietro? Intorno al 320 d.C. L’edificio primitivo era delle dimensioni praticamente identiche a quelle attuali.

La sua edificazione la dobbiamo all’imperatore Costantino, il quale scelse come luogo quello dove, secondo la tradizione, era sepolto l’apostolo Pietro.

Ma è durante il Rinascimento, l’epoca d’oro delle arti italiane e dell’architettura in particolare, che avviene il processo che ha portato alla struttura attuale.

Siamo nella metà del Quattrocento, ma ci vorranno più di duecento anni per arrivare allo splendore giunto fino a noi.

A contendersi il progetto del rifacimento della basilica originaria artisti del calibro del Bernini, Michelangelo, Bramante. A vincere la concorrenza è stato il primo dei tre: il Bernini, l’autore del magnifico colonnato.

La facciata si caratterizza per le colonne corinzie e vede la presenza di tredici statue. Al centro è presenta la Loggia delle Benedizioni, dalla quale il Papa da tempo ormai immemore effettua la benedizione dei fedeli nelle occasioni più solenni.

È sempre da qui che viene proclamato il nuovo Pontefice, mentre si trova in fondo sulla destra la Porta Santa, da cui inizia l’Anno Santo. L’autore del progetto è quel genio di Michelangelo, che ha ceduto il passo, per ultimarlo al Della Porta e al Fontana.

E poi c’è lei, la cupola, un insieme sorprendente di dimensioni e armonia che si staglia verso l’alto, verso un infinito che ha qualcosa effettivamente di divino.

L’interno della Basilica di San Pietro vede diversi capolavori, a cominciare da una delle statue più celebri e belle di Michelangelo, che la realizzò poco più che ventenne: stiamo parlando de La Pietà.

Sono inoltre presenti tantissime e ulteriori opere d’arte che vedono la firma di Maestri come Bernini, Donatello e Canova.

Le Grotte Vaticane

Una delle parti più interessanti che si possono ammirare presso la Basilica di San Pietro sono le Grotte Vaticane, le quali si trovano tra il pavimento della basilica costantiniana e quello attuale.

Le Grotte Vaticane sono il luogo di sepoltura di diversi Papi. Tra questi compaiono Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II e Pio XII, solo per citarne alcuni. L’interno è costellato da statue, cappelle e monumenti, oltre che tombe.

È possibile accedere, da qui, direttamente alla Necropoli precostantiniana, dove si trovano sia dei mausolei datati intorno al II-IV secolo che un monumento tanto semplice alla vista quanto identificativo, simbolico come pochi per i cristani: la Tomba di Pietro.

I Musei Vaticani

Musei Vaticani
Musei Vaticani

Insieme alla Basilica di San Pietro, quando ci si reca a Roma non si può non fare una tappa presso i Musei Vaticani, tra i più belli del mondo.

La loro realizzazione è stata avviata a metà del Quattrocento da parte di Papa Niccolò V, il quale scelse Bernardo Rossellino per il progetto; al pittore Fra Angelico è stato dato, invece, l’incarico per la decorazione della Cappella Niccolina.

Poco più tardi da un altro Papa, Sisto IV, è stata predisposta una nuova cappella il cui nome porta la sua firma: si tratta della Cappella Sistina. Le decorazioni originarie sono state realizzate dal Botticelli e dal Perugino.

Su queste ha creato il suo capolavoro, esaudendo la volontà di Giulio II, il divin Michelangelo.

Ed è sempre a partire dalla volontà di Giulio II che prendono forma i Musei Vaticani, i quali sono nati dalle opere private del Pontefice il quale decise, una volta raggiunta la carica, di trasferire i capolavori di sua proprietà presso il Cortile Ottagono.

L’attività di Giulio II non si è fermata a quanto vi abbiamo illustrato. Le stanze e la rampa che portano ai piani superiori a partire dal Giardino del Belvedere sono state da lui commissionate per le decorazioni a Raffaello e per la progettazione al Bramante.

La fortuna vera e propria delle collezioni del Vaticano comincia nel Settecento, quando le sale sono riorganizzate da Benedetto XIV. La spinta all’esposizione al pubblico viene incentivata nel 1756, in seguito alle scoperte dell’archeologo Winckelmann.

Il museo originario porta la firma e il nome di Canova. Sono poi seguiti piano piano gli altri Musei, con collezioni che sono diventate di volta in volta sempre più ricche e sontuose.

I Musei Vaticani oggi

Oggi i Musei Vaticani sono tra i più importanti al mondo. Le loro collezioni sono una testimonianza importante della Storia e vedono opere uniche, dal valore incommensurabili.

Le collezioni spaziano in varie epoche e secoli, dall’archeologia in poi. Sono in continuo divenire, come testimonia l’apertura nel 2000 dell’ingresso realizzato dal Mariani: la parte attualmente adibita all’uscita.