Nel nord della Svizzera, a pochi chilometri dal confine con la Germania, Sciaffusa è una città che sorprende per la sua eleganza discreta.
Non ha il ritmo frenetico di Zurigo né la monumentalità di Berna, ma custodisce un fascino tutto suo, fatto di case color pastello, torri medievali e scorci sul Reno che sembrano usciti da un dipinto.
È una meta perfetta se ami passeggiare senza fretta, scoprendo la Svizzera fatta di dettagli curati e di una quiete mai artificiale.
Cosa tratteremo
Il centro storico di Sciaffusa e la fortezza Munot
Il cuore di Sciaffusa è il suo centro storico, un dedalo di vicoli acciottolati e facciate decorate con affreschi o bovindi in legno. Camminando tra le stradine, noterai che molte case portano nomi propri, come “La Rosa” o “Il Leone d’Oro”, un’usanza antica che serviva a identificarle quando i numeri civici ancora non esistevano.
Salendo leggermente verso la collina si arriva alla fortezza Munot, simbolo indiscusso della città. La struttura, circolare e imponente, risale al XVI secolo ed è visibile da quasi ogni punto di Sciaffusa. Dall’alto, la vista abbraccia i tetti del centro, il corso del Reno e i vigneti che circondano la città. È il posto migliore per capire la sua posizione strategica: protetta dal fiume e immersa nel verde.
Durante l’estate, nel cortile del Munot vengono organizzati concerti e proiezioni all’aperto. Se arrivi al tramonto, il momento in cui le luci iniziano ad accendersi e il Reno riflette i colori del cielo è semplicemente perfetto.
Le cascate del Reno

A pochi minuti dal centro, si trova la principale attrazione della zona: le Rheinfall, le cascate del Reno. Con un fronte di 150 metri e un salto di circa 23, sono le più grandi d’Europa. Non sono alte come quelle del Niagara, ma la loro potenza è impressionante. Il rumore dell’acqua si sente già da lontano, e quando ti avvicini alla passerella panoramica ti rendi conto della forza del fiume.
Puoi osservarle da diversi punti: dalla riva di Sciaffusa o da quella opposta, vicino al castello di Laufen, raggiungibile con un breve sentiero o in barca. Da qui partono anche piccole imbarcazioni che si spingono fino alla roccia al centro delle cascate, dove si può salire per qualche minuto. È un’esperienza che ti fa sentire minuscolo di fronte alla natura.
Il quartiere dei bovindi e le chiese antiche

Tornando in città, vale la pena dedicare del tempo a passeggiare nel quartiere dei bovindi, uno dei più caratteristici. Le case sono ornate da finestre sporgenti, scolpite nel legno o decorate con motivi floreali. Alcune risalgono al Quattrocento e raccontano la ricchezza di Sciaffusa, che prosperava grazie ai commerci lungo il Reno.
Poco distante si trova la Chiesa di San Giovanni, uno dei luoghi più antichi della città. L’interno, sobrio e luminoso, custodisce un organo storico spesso usato per concerti. Da qui puoi raggiungere anche la Cattedrale di Santa Maria, un edificio romanico che colpisce per la sua semplicità: pietra chiara, linee pulite e un chiostro tranquillo dove si sente solo il fruscio delle foglie.
I dintorni di Sciaffusa
Da Sciaffusa puoi partire facilmente per visitare altri luoghi interessanti della regione. A pochi chilometri si trova Stein am Rhein, un borgo medievale perfettamente conservato, con affreschi sulle facciate e stradine che sembrano sospese nel tempo.
Anche la zona vinicola attorno alla città merita una sosta: colline dolci, vigneti ordinati e piccole aziende agricole dove è possibile degustare il vino locale, spesso servito con formaggi e pane fresco.
Se ti piace camminare puoi scegliere uno dei numerosi sentieri che partono dal centro e attraversano i boschi. Il più panoramico conduce verso Buchthalen, da cui si ammira una delle viste più suggestive sul Reno e sulla fortezza Munot.
Sciaffusa è una città fatta per chi sa osservare. Ti capiterà di fermarti davanti a una fontana, di alzare lo sguardo verso una decorazione inaspettata, o di ascoltare il rumore dell’acqua che scorre dietro una curva. Quando te ne andrai, porterai con te l’immagine del fiume che attraversa la città come un filo d’argento, la vista dai bastioni del Munot e il ricordo di una Svizzera diversa, più intima e meno prevedibile.




