Chi cerca un luogo dove camminare in montagna senza affrontare trasferimenti lunghi o percorsi eccessivamente tecnici finisce spesso per arrivare ai Piani Resinelli. Non è una scelta casuale. Questa zona, affacciata sopra Lecco e collegata direttamente alla Grigna, riesce a essere accessibile senza risultare banale, frequentata ma non soffocante, organizzata senza perdere il contatto con l’ambiente naturale.
I Resinelli non sono un “parco avventura” né un posto da cartolina costruita. Sono un altopiano, con sentieri, boschi, pareti rocciose e una rete escursionistica che si presta bene a chi vuole camminare con continuità, osservare il paesaggio e rientrare a casa in giornata.
Come arrivare ai Piani Resinelli
I Piani Resinelli si raggiungono partendo da Lecco, che rappresenta il riferimento principale per l’accesso all’altopiano. Una volta arrivati in città, si seguono le indicazioni per Ballabio e Grigna, imboccando una strada di montagna che sale con una serie di tornanti ben asfaltati. La salita è costante ma non impegnativa dal punto di vista della guida, ed è percorribile senza difficoltà anche con auto di piccola cilindrata.
Il tratto più noto è quello che passa da Laorca, una frazione sopra Lecco: da qui la strada inizia a salire in modo più evidente, ma rimane sempre ben mantenuta e sufficientemente larga. In condizioni normali, il tempo di percorrenza dal centro di Lecco ai Piani Resinelli è di circa 30–35 minuti, traffico permettendo.
Arrivati sull’altopiano, la zona è organizzata con aree di parcheggio distribuite, soprattutto nei pressi dei principali punti di accesso ai sentieri e delle strutture ricettive. Nei fine settimana e nei periodi di alta affluenza può essere necessario parcheggiare un po’ più lontano e raggiungere i sentieri a piedi, ma le distanze restano contenute e gestibili.
Per chi non utilizza l’auto, l’accesso è più limitato. Esistono collegamenti con autobus fino a Ballabio, ma da lì la salita verso i Resinelli non è sempre coperta da corse frequenti, soprattutto fuori stagione. In questi casi è necessario valutare orari e coincidenze con attenzione, oppure organizzarsi con mezzi propri.
In inverno, prima di salire, è sempre consigliabile verificare le condizioni della strada, perché in caso di neve o ghiaccio possono essere richieste dotazioni adeguate. La salita non è tecnica, ma resta pur sempre una strada di montagna.
Cosa tratteremo
Camminare ai Piani Resinelli: che tipo di trekking aspettarsi
Fare trekking ai Piani Resinelli significa affrontare percorsi ben segnalati, con tempi di percorrenza chiari e dislivelli graduali. È una zona che non mette in difficoltà chi cammina con passo regolare, ma allo stesso tempo non risulta piatta o ripetitiva.
Ci sono sentieri che si sviluppano tra i boschi, altri che si aprono su punti panoramici, altri ancora che conducono verso rifugi e zone più alte della Grigna. La varietà è uno degli aspetti più apprezzati: puoi scegliere una passeggiata breve oppure un itinerario più lungo senza dover cambiare area.
Piani Resinelli: I percorsi più scelti da chi viene per la prima volta
Tra i primi itinerari che molti affrontano c’è il percorso verso il Belvedere, una camminata semplice che porta a un punto panoramico diretto sul lago di Lecco. È un tragitto breve, ma utile per prendere confidenza con l’ambiente e capire come orientarsi sull’altopiano.
Più impegnativo, ma ancora accessibile, è il sentiero che conduce al Rifugio Rosalba. Qui il dislivello aumenta gradualmente e il percorso diventa più interessante dal punto di vista escursionistico. È una salita costante, senza strappi improvvisi, che attraversa zone boschive e tratti più aperti. Il rifugio rappresenta una meta concreta, non solo un punto di passaggio, ed è spesso il luogo in cui si decide se rientrare o proseguire.
Chi preferisce camminare lontano dai tratti più frequentati sceglie spesso sentieri laterali, come quelli che attraversano le aree meno centrali dell’altopiano. In questi casi il passo rallenta, il rumore diminuisce e il trekking diventa più immersivo.
Periodo migliore per andare ai Piani Resinelli

Il periodo più indicato per fare trekking ai Piani Resinelli va dalla tarda primavera all’autunno. In questi mesi i sentieri sono generalmente puliti e ben percorribili, e il clima è adatto a camminare anche per diverse ore.
In estate l’affluenza aumenta, soprattutto nei fine settimana. Chi preferisce un’esperienza più tranquilla tende a scegliere giorni feriali o stagioni intermedie. In inverno alcuni percorsi restano praticabili, ma solo con attrezzatura adeguata e una buona valutazione delle condizioni del terreno.
Cosa portare e come organizzarsi
Anche se i Piani Resinelli non sono una zona estrema, vanno affrontati con un minimo di preparazione. Scarpe da trekking con suola adatta, abbigliamento a strati e una giacca antivento sono una base sufficiente per la maggior parte dei percorsi. Il tempo può cambiare rapidamente, soprattutto quando si cammina a lungo o ci si sposta verso zone più esposte.
Avere con sé acqua, qualcosa da mangiare e una cartina dei sentieri aiuta a gestire l’escursione senza imprevisti, soprattutto se si decide di allungare il percorso o cambiare itinerario in corso.
Per chi sono adatti i Piani Resinelli
I Piani Resinelli sono una scelta equilibrata. Funzionano per chi muove i primi passi nel trekking, per chi vuole allenarsi senza affrontare dislivelli importanti e anche per chi ha più esperienza e cerca un punto di partenza verso itinerari più lunghi sulla Grigna.
Non richiedono abilità tecniche particolari, ma permettono comunque di vivere la montagna in modo autentico, senza scorciatoie artificiali.
Fare trekking ai Piani Resinelli significa scegliere una montagna accessibile ma vera. I sentieri, il panorama e la facilità di organizzazione rendono questa zona una delle più pratiche in Lombardia per un’escursione di giornata. È un luogo che si presta a essere visitato più volte, cambiando percorso e stagione, senza mai risultare identico alla visita precedente.




