Il Gennargentu è un emozionante complesso montuoso che si trova nel cuore della Sardegna. In questa stupenda regione italiana, oltre infatti alle stupende spiagge, vi sono moltissimi luoghi montani in cui fare stupende escursioni ed immergersi nell’affascinante entroterra.

Il Parco del Gennargentu si estende dall’omonimo massiccio, fino al Golfo di Orosei, comprendendo più di 70.000 ettari di territorio in prevalenza montuoso.

Questi luoghi sono caratterizzati da una vegetazione ricchissima e da una flora unica al mondo, infatti, sono luoghi non ancora contaminati dall’urbanizzazione; gli unici insediamenti presenti sono costituiti da paesini ancora legatissimi alle tradizioni millenarie dell’isola dove si possono gustare i piatti tipici più buoni.

Punta la Marmora e l’altopiano del Supramonte

Il massiccio del Gennargentu si estende per moltissimi chilometri e presenta moltissimi luoghi tutti da scoprire. Innanzitutto, bisogna parlare delle vette più importanti: Punta la Marmora ed il complesso del Supramonte.

  • Punta la Marmora si erge a più di 1800 metri sul livello del mare: la sua sommità è spoglia mentre tutto intorno vanta una rigogliosa vegetazione. Prende il nome dallo studioso che nell’800 descrisse l’isola nell’opera letteraria “Itinéraire de l’île de Sardaigne”. Da qui si può ammirare di un paesaggio mozzafiato su tutta l’area circostante e permette di guardare dall’alto i mari che bagnano l’isola e persino i rilievi montuosi della vicina Corsica. Poco più in basso della vetta si estende un bosco di pioppi centenari.
  • Il Supramonte è un complesso di altipiani che raggiungono in altezza di 900 metri. È composto in prevalenza da rocce calcaree che, sotto l’azione continua ed incessante dei corsi d’acqua, hanno assistito alla formazione di gole e canyon molto profondi. Gli altipiani del Supramonte ospitano una flora ed una fauna ricchissime. Qui crescono foreste di lecci, ginepri, agrifogli ed aceri. Inoltre vi sono gli ultimi esemplari presenti in tutta Europa di leccete primarie. Per quanto riguarda la fauna possono osservarsi, avendo sempre il massimo rispetto della loro vita e del loro habitat incontaminato, tantissimi volatili come l’aquila reale, il gheppio, lo sparviero, i falchi. Moltissimi sono anche i mammiferi che popolano i boschi del Supramonte, tra questi si incontrano: il muflone, la volpe, il cinghiale, il gatto selvatico, la martora e la lepre.

Nelle gole e nei canyon che si aprono sugli altipiani del Supramonte vivevano svariati clan di nuragici che hanno lasciato moltissime tracce dei loro insediamenti, interessantissime da vedere. Si possono visitare le antiche abitazioni chiamate nuraghi, le tombe dei giganti, i dolmen, i pozzi sacri ed addirittura due tempietti a mègaron.

I Siti Archeologici

I territori compresi nel complesso montuoso del Gennargentu, oltre a presentare una flora ed una fauna ricchissime e paesaggi naturali mozzafiato, vantano anche molti siti archeologici ricchissimi di storia. Uno di questi è sicuramente il villaggio nuragico ipogeo di Tiscali che si trova nel Supramonte barbaricino all’interno di una enorme caverna naturale scavata nella roccia viva.

Per giungere in questo straordinario luogo, immerso nella natura più selvaggia, occorre percorrere dei sentieri abbastanza impervi lungo i quali bisogna farsi accompagnare da una guida esperta del luogo. Per gli amanti del trekking si tratta di un’esperienza davvero spettacolare.

Quando il villaggio nuragico venne scoperto all’inizio del ‘900 erano ancora visibili le caratteristiche capanne formate da sassi, uniti tra loro da malta di bassa qualità e ricoperte da rami e foglie. Attualmente non vi sono più tali costruzioni in quanto tutto il sito è stato oggetto di scavi incontrollati.

Un altro sito archeologico molto interessante nell’altro piano del Supramonte è la Grotta Corbeddu, che si colloca nella valle di Lanaittu, nel territorio di Oliena, vicino a Nuoro. In questo sito archeologico si giunge seguendo dei sentieri abbastanza accessibili. Questa grotta prende il nome da un famoso brigante che vi risiedette molti anni fa. La sua superficie si divide in tre stanze nelle quali sono stati trovati i resti umani più antichi che siano mai stati rinvenuti nelle isole del Mediterraneo, risalgono a circa 20.000 anni fa! La prima stanza è illuminata da una luce fioca, mentre le altre due sono buie, nella più interna in particolare si possono ammirare moltissime stalattiti.