Puglia vuol dire mare, spiagge, vacanze, genuinità del territorio e natura incontaminata. Questa regione è da tempo che attira numerosi turisti di tutto il mondo prevalentemente per via di bellezze naturali dal fascino incredibile. Tuttavia, soprattutto, negli ultimi anni, i percorsi enogastronomici hanno iniziato a riscuotere un certo successo. All’inizio, a essere coinvolti erano principalmente gli appassionati. Ora, invece, è quasi scoppiata la mania di visitare le cantine di questa splendida area geografica. Se sei amante del vino, pertanto, ecco 3 tappe da non perdere in Puglia.

Leone de Castris

A partire dal 1665, anno in cui il duca Oronzo Arcangelo Maria Francesco dei Conti di Lemos, fece nascere la cantina, l’azienda vitivinicola Leone de Castris ha saputo incarnare l’antica tradizione del Salento. Il fondatore ebbe il merito di capire in anticipo come i vigneti ubertosi di una terra così fertile, come la Penisola Salentina, potessero dare il via sia a un prodotto eccelso in termini qualitativi sia a un business foriero di importanti traguardi.

Per centrare l’obiettivo, ritornò in Spagna, dove dovette vendere alcun terrenti. Il ricavato lo investì nelle terre salentino. Passo dopo passo l’azienda vitivinicola ebbe successo: migliaia di ettari tra Villa Baldassari, Salice, Veglie, Novoli, Guagnano e San Pancrazio vennero acquistati: oltre a nuovi vitigni vennero impiantate anche piante di olivo. Fu però nell’800 che Leone de Castris iniziò l’esportazione all’estero: Germania, Francia e Stati Uniti si confermarono mercati che apprezzarono un vino innovativo: nel 1943, nacque il Five Roses, nome scelto in onore dei 5 figli del fondato. Si trattava del primo vino rosato imbottigliato in Italia e messo in vendita negli USA. La scelta di americanizzare fu dovuta al suggerimento del generale Charles Poretti, che richiese una fornitura importante di vino rosato, avendolo particolarmente gradito.

Negli anni ‘70, il Salice Salentino, vino di punta dell’impresa Leone de Castris, ottenne la tanto ambita certificazione DOC.

Oggi, a seguito dell’impiantamento di numerosi vitigni, come Chardonnay, Savignon e Montepulciano, i quali affiancano vitigni più tradizionali come Negramaro, Verdeca, Aleatico, Ottavianello, Primitivo, Malvasia Nera, Moscato e Bianco d’Alessano, l’azienda Leone de Castris ha ottenuto la meritata consacrazione in Italia e sui mercati internazionali: Stati Uniti, Canada, Brasile, Singapore, Hong Kong, Cina, Giappone e Australia sono quelli dove i vini di questa realtà imprenditoriale si dimostrano prodotti enogastronomici che esprimono al meglio i valori del Salento.

La Cantina si contraddistingue per una considerevole gamma di vini rosati, bianchi e rossi: il Salice Salentino è forse il più conosciuto. Tuttavia, tra i DOC meritano attenzione Copertino, Locorotondo e Primitivo di Manduria. I 2,5 milioni di bottiglie all’anno testimoniano al meglio la valorizzazione del territorio. Insomma, l’azienda Leone de Castris è una tappa imperdibile, se ami il buon vino, e si può soggiornare nella tenuta di Famiglia, il Leone de Castris Wine Hotel.

Cantina di Ruvo di Puglia

Tra le tappe imperdibili degli amanti dei vini pugliesi e dei percorsi di enoturismo, una menzione speciale la merita di sicuro la Cantina di Ruvo di Puglia. Si tratta di una cooperativa vinicola storica, fondata a Ruvo di Puglia, nel cuore dell’Alta Murgia, nel 1960. Tutto nacque dalla brillante idea di alcuni viticoltori: inizialmente, il business principale era rappresentato solo dalla produzione dei mosti. Poi, le vendemmie iniziarono a ottenere una certa visibilità, al punto che l’attività principale della cooperativa diventò quella della vinificazione delle uve delle cultivar nero di Troia, moscatello selvatico, verdeca, bombino bianco e bombino nero.

Tra gli Anni ’60 e gli Anni ’80, il brand Crifo ottenne risultati incredibili: le prime etichette di Castel del Monte Doc vennero apprezzate sia dagli addetti ai lavori sia dagli appassionati: profumi intensi e accenti cromatici rubini erano a dir poco unici.

Ma è grazie a un lavoro di marketing strepitoso che oggi questa cantina è conosciutissima: il logo del grifone sui prodotti con marchio Crifo, l’inserimento all’interno della carta dei vini di svariati ristoranti e infine l’entrata nella GDO sono solo alcune delle tappe di successo di questa meta imperdibile in Puglia.

Cantine Paololeo

Il Salento in purezza, come indica lo slogan in quella che è una delle 3 tappe da non perdere in Puglia. Si tratta di un’attività familiare storica, da anni protagonista di wine tour. A rendere uniche le Cantine Paololeo sono la moderna linea di imbottigliamento, in grado di arrivare sino a 7.000 bottiglie all’ora.

Un impianto di vinificazione decisamente all’avanguardia che dimostra i risultati un’avvincente storia di famiglia. Materie prime di qualità, passaggi certificati e ritracciabili grazie a cospicui investimenti nella tecnologia blockchain rappresentano l’orientamento al futuro. La passione e la tradizione di famiglia, invece, sanno di un piacevole passato, fondamentale per valorizzare l’enorme potenziale dei vigneti di proprietà, ubicati nel Parco del Negroamaro.

Conclusioni

La Puglia è una regione che ha nella bellezza dei mari e delle spiagge, oltre che nel clima favorevole, i suoi principali tratti distintivi, come dimostra il successo ottenuto tra i turisti di tutto il mondo: oltre alle mete balneari, però, c’è molto altro ancora. E un tour enogastronomico presso le 3 mete imperdibili che ti abbiamo segnalato è un’esperienza che “s’ha da fare” senza ombra di dubbio.