È chiamata “la Parigi del Nord” e passeggiando per il suo centro storico, dichiarato Patrimonio dell’UNESCO, si capisce subito il motivo. Stiamo parlando di Varsavia che, tra strade acciottolate, antichi edifici e lampioni a gas, ti catapulta nel 1500, in un ambiente elegante e raffinato. Una città che ha preservato la propria identità nonostante un passato fatto anche di pagine tristi, legati alla Seconda Guerra Mondiale e al Socialismo.

Varsavia sorge sulle rive del fiume Vistola, a metà strada tra il Mar Baltico e dai Carpazi, nel cuore di una pianura nata dall’erosione dello stesso fiume.

Alla scoperta di Varsavia: la Città Vecchia

Il cuore pulsante di Varsavia è la Città Vecchia, ricostruita dopo le devastazioni belliche, dove non mancano antiche mura, colorati palazzi e persino il Barbacane. Questa struttura separa la zona più antica della città dalla parte più nuova, risalente al XV secolo.

Il centro storico ruota attorno alla Piazza del Mercato, dove in passato si sono svolti mercati, fiere e persino esecuzioni capitali. Oggi è il salotto buono della città, al centro della quale si erge la Statua della Sirenetta, legata alla leggenda di questo essere mitologico catturato nella Vistola e poi liberato a patto che vegliasse sulla città.

Sulla piazza si affacciano edifici dalle tante finestre e i nomi curiosi, dalla Casa del Leone alla Casa Dorata fino a quella del Basilico.

Altrettanto incantevole è Piazza Castello, sulla quale si affaccia l’antica residenza dei duchi Mazovia, ricostruita anch’essa dopo i bombardamenti nazisti. All’interno sono conservate porcellane, mobilio d’epoca, arazzi e dipinti, tra i quali alcuni di Rembrandt.

Lasciata la piazza e la centrale Colonna di Sigismondo del 1644, ci si può immettere facilmente sulla Strada Reale, al più antica di Varsavia. Si tratta di una strada lunga 4 Km punteggiata da edifici rinascimentali e barocchi. Qui si trovano l’Università Pubblica, la Chiesa di Santa Croce, dove è custodito il cuore del compositore Chopin e la Cattedrale di S. Giovanni Battista. Quest’ultima risale al XIV secolo, restaurata dopo la Seconda Guerra Mondiale per preservarne lo stile barocco. Dichiarata Patrimonio dell’UNESCO, la Cattedrale ha ospitato incoronazioni e funerali dei reali polacchi e cela un lungo corridoio del XVI secolo che porta al Castello Reale.

Dal Parco Lazienki al Quartiere Praga

Lungo la Strada Reale si trova poi il Parco Lazienki, amatissimo dai cittadini di Varsavia come zona relax e svago. All’interno di questo polmone verde si trovano padiglioni come l’Orangeria, la Casetta Bianca, l’elegante Palazzo di Myślewicki, dove fu ospitato anche Napoleone I, e il pittoresco Palazzo sull’Acqua del XVIII secolo, circondato dalle acque lacustri. Impossibile poi non fare tappa al Monumento di Fryderyk Chopin, ai piedi del quale nel weekend si svolgono esibizioni al pianoforte.

La Strada Reale collega il Castello di Varsavia a Wilanow, la residenza estiva paragonata da molti a Versailles. Si tratta di uno dei pochissimi edifici sfuggiti alla furia dei nazisti. L’interno rivela arredi originali, splendidi affreschi e quadri come la Pietà di Cima da Conegliano. Non meno spettacolare è il parco che cinge il palazzo, impreziosito da statue, gorgoglianti fontane, laghetti, giardini all’inglese e all’italiana.

A Varsavia si trova il Ghetto Ebraico, memoria dei 400.000 ebrei che vi vivevano tra povertà, fame e malattie. In seguito alla rivolta del 1943, fu raso al suolo e gli ebrei furono deportati nel Campo di Sterminio di Treblinka. Visitando ciò che resta dell’antico ghetto si possono scorgere i sedici blocchi di granito lungo la Via della Memoria e il Monumento agli Eroi del Ghetto. In Via Prozna poi si trova un palazzo che reca ancora i segni della distruzione: è stato lasciato così per mantenere viva la memoria.

Chi ha visto il filmIl Pianista” di Roman Polański non può non visitare il caratteristico quartiere di Praga, dove sono state girate molte scene della pellicola. Situato sulla sponda orientale del fiume Vistola, è una zona vivace frequentata da fotografi, architetti e designer. Nel quartiere sorgono gallerie d’arte e musei come il Neon Museum, ricco di installazioni luminose del periodo della Guerra Fredda.