Hai voglia di allontanarti dalla città e di passare un weekend nella natura più grandiosa, tra vette vertiginose e profonde vallate?

Puoi partire per un’escursione rigenerante in Piemonte con pernottamento in rifugio, oppure puoi farti accompagnare da esperte guide escursionistiche o ancora organizzare un’esperienza in autonomia: quel che non deve mancare è la voglia di camminare e lo spirito di avventura.

Armati di scarponcini da trekking, calzettoni pesanti, ricambi sufficienti e una borraccia da litro. Zaino in spalla, pronti a scoprire i più suggestivi itinerari di trekking del Piemonte.

Trekking in alta Val di Susa lungo il torrente d’Ambin

Immagina di camminare al chiaro di luna in mezzo a montagne maestose e lontano dai rumori della città. Il silenzio viene rotto a tratti soltanto dai versi attutiti della fauna della zona, come il fischio della marmotta o il tenero belato dello stambecco.

Camminare nell’oscurità del bosco, su un sentiero che porta al rifugio o a una veduta panoramica. Un’escursione lunga un weekend può regalarti emozioni uniche, ammesso che il tuo gruppo trekking pianifichi il percorso e sappia in quale rifugio fermarsi.

Se sei affascinato dall’alta Val di Susa, potresti organizzare una tre-giorni nei mesi estivi lungo il corso del torrente d’Ambin. Si tratta di un itinerario che non presenta particolari difficoltà tecniche e quindi è adatto a chi ha una discreta preparazione fisica. Dalla località di Susa proseguirai verso il Colle del Moncenisio e poi piegherai a sinistra per il Colle del Piccolo Moncenisio: sarai arrivato al rifugio omonimo, dove inizia il tour d’Ambin.

Il primo giorno ti aspettano 650 m di dislivello in salita e 150 m in discesa. Dal Colle del Piccolo Moncenisio imboccherai un sentiero sterrato che sale a tornanti e giunge presso un cancelletto in ferro. Accompagnato dal fischio delle marmotte, percorrerai un sentierino che attraversa il vallone delle Savine e costeggia l’incantevole lago omonimo. Sarai immerso in una valle fiorita dominata dai Denti d’Ambin. Dal Colle di Clapier proseguirai in discesa e dopo aver aggirato il costone roccioso arriverai al Rifugio Vaccarone.

Il secondo giorno imboccherai un sentiero che porta all’uscita del traforo di Thuille, una galleria di 500 m scavata a mano nel XVI secolo da Colombano Romean per rifornire d’acqua la borgata di Ramats. Le indicazioni ti porteranno al rifugio Levi Molinari, dove ti rifocillerai con polenta di antichi mais piemontesi, tome locali e vini astigiani. Il terzo giorno percorrerai un sentiero che porta dal Vallone del Galambra al Colle d’Ambin, nei pressi del quale troverai il bivacco Blais: sarai circondato dai ghiacciai del Niblè e potrai imbatterti in qualche docile stambecco. L’itinerario prosegue e si conclude al Rifugio d’Ambin.

Trekking tra i camosci nel Parco del Gran Paradiso

Se sei un amante delle racchette da neve puoi organizzare un weekend di trekking nel Parco del Gran Paradiso, una delle riserve naturali più suggestive d’Europa.

Parliamo di un itinerario adatto anche ai bambini e a coloro che non hanno mai usato le ciaspole. Pernotterai nel rifugio di Noaschetta, lambito dal torrente omonimo immerso in un bel boschetto di larici. All’interno di questo rifugio-bivacco troverai i servizi igienici, un locale con letti a castello, una stufa a legna e una cucina attrezzata.

In base alle condizioni climatiche hai diverse vallate da esplorare, ma in genere la passeggiata è molto facile e i sentieri sono ben tracciati e segnalati. Se non sei esperto considera l’ipotesi di farti accompagnare da una guida lungo i sentieri innevati che s’inerpicano sul fianco delle vallate.

Quasi sicuramente t’imbatterai nei camosci, i re incontrastati del parco e in particolare della zona di Noaschetta. Oltretutto in inverno scendono a valle per nutrirsi e quindi non avrai difficoltà a condividere l’itinerario.

Anche in presenza di neve, i sentieri che si diramano dal rifugio Noaschetta sono ben visibili e potrai imbatterti in tratti non innevati che ti costringeranno a proseguire senza ciaspole. Le pendenze non sono mai impegnative, anche quando deciderai di percorrere lunghe distanze.

Uno dei sentieri più battuti si snoda lungo un boschetto di pini e offre una veduta straordinaria sull’intera vallata. I camosci ti seguiranno con lo sguardo spiandoti da una rupe o facendo capolino a una svolta del sentiero, prima di dileguarsi a balzelloni. Sul far della sera il cielo si tingerà di rosso e ti regalerà un altro spettacolo memorabile.