Il Veneto è una delle più affascinanti regioni d’Italia perché si rivela un meraviglioso mix tra storia, natura, arte e buona cucina. Sono molti i motivi per cui organizzare una vacanza in Veneto, soprattutto se siete escursionisti, visto che qui svettano le spettacolari Dolomiti Bellunesi.

C’è però un altro luogo ricco di sentieri e si tratta dell’Altopiano di Asiago, noto anche come Altopiano dei Sette Comuni. Si trova sulle Prealpi Vicentine, tra la provincia autonoma di Trento e quella di Vicenza: ciò che rende questo luogo affascinante è la presenza del Monte Cengio.

Questa montagna fa parte del territorio del borgo di Cogollo del Cengio, a 23 km da Asiago.  Sorge proprio all’ingresso della Val d’Astico e la sua fama è legata indissolubilmente ai tristi eventi della Grande Guerra.

Monte Cengio e la Grande Guerra

L’escursione al Salto del Granatiere è forse la più panoramica e suggestiva tra i vari percorsi sull’Altopiano di Asiago, in quanto ripercorre alcuni luoghi della Grande Guerra.  Non a caso questo sentiero fa parte dell’Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine.

I riferimenti bellici che si incontrano sul monte Cengio rimandano in particolare al maggio del 1916, quando le forze dell’Impero Austro-Ungarico avviano una vera e propria spedizione punitiva contro gli italiani, accusati di avere violato e tradito la Triplice Allenaza sancita nel 1882.
L’ offensiva è passata alla storia con il nome di Strafexpedition e coinvolse anche il Monte Cengio, dove si piazzarono i 6000 uomini della Brigata Granatieri di Sardegna. Guidati dal generale Pennella, gli italiani furono inviati nella parte più meridionale dell’Altopiano di Asiago e combatterono contro il nemico. Nonostante la montagna alla fine cadde in mano austro-ungarica, i Granatieri fermarono l’avanzata verso la Pianura Padana.
Questo fu possibile anche grazie alle postazioni difensive e alla mulattiera di arroccamento costruita (la cosiddetta “Granatiera”). Il Monte Cengio tornò in mano italiana il 24 giugno del 1916.

L’escursione al Salto del Granatiere è un percorso ad anello abbastanza facile lungo 4 km circa, che si snoda tra i 1286 m. e i 1354 m. di altezza. Si svolge su un sentiero perfettamente segnalato, che ripercorre la strada dove i Granatieri hanno mostrato senso del dovere ed eroismo, passando anche per oscure gallerie.
Chi arriva da Asiago in macchina, deve prima superare il borgo di Treschè Conca e percorrere la strada fino al Piazzale Principe di Piemonte a 1286 m. di altezza, dove è possibile parcheggiare l’auto.

Prima di iniziare a piedi la vera e propria escursione sui luoghi della Grande Guerra, si consiglia di visitare la Chiesa del Donatore. Si tratta di un piccolo edificio sito a poco più di 1000 m. di altezza, fuori dal quale si trova la Statua del Granatiere realizzata con le schegge delle granate.
Dentro la chiesetta sono conservati piccoli tesori. Tra questi, un piccolo monumento alle medaglie d’oro, un dipinto raffigurante la Madonna dei Granatieri e un leggio realizzato anch’esso con frammenti di granate.

Escursione sul Monte Cengio al Salto del Granatiere

L’escursione sul Monte Cengio inizia sul segnavia n.651, tra pannelli illustrativi che informano sulle pagine di storia qui scritte. Oltrepassato un edificio diroccato, si cammina brevemente in una boscaglia fino a incontrare la Galleria Cannoniera, certamente isolata ma meritevole di una visita. Essa possedeva ben 4 cannoniere e costituiva un importante postazione difensiva per le truppe italiane.

Lasciando la galleria, si sale a quota 1363 m. di altezza dove si trova una trincea. Poi si discendendo i gradini di una scaletta e si raggiunge la celeberrima Granatiera.

Questa mulattiera di arroccamento collegava i diversi capisaldi di difesa posti a 1363 m. di altezza e a 1351 m. di altezza, permettendo così di controllare la Val d’Astico. La Granatiera, come gli escursionisti potranno vedere con i propri occhi, possedeva una serie di gallerie. Queste erano lunghe e talmente umide che i soldati posero per terra delle lastre in metallo che, grazie alla zigrinatura, impedivano ai soldati di scivolare.

Grazie a questa mulattiera di arroccamento, i Granatieri avevano la possibilità di spostarsi furtivamente da una postazione all’altra, senza essere visti dalle truppe austro-ungariche.

L’escursione procede verso il Piazzale dei Granatieri a 1275 m. di altezza. Basta oltrepassare le gallerie e tratti panoramici con vista spettacolare sulla Pianura Padana e, nelle giornate più limpide, anche sul Mare Adriatico.  Qui si trovano la Chiesa dei Granatieri di Sardegna e un rifugio, dove fare una sosta ristorativa in attesa dello sprint finale.

Il punto più suggestivo del percorso è l’attraversamento del Salto dei Granatieri: si tratta di un sentiero che taglia in due la montagna. Il nome rimanda allo straziante sacrifico dei soldati italiani che, quando ormai le munizioni terminarono, si ritrovarono a ingaggiare un corpo a corpo con gli austroungarici. Questi ultimi però li spingevano sempre più verso il precipizio, nonostante i colpi di baionetta degli italiani. I Granatieri di Sardegna, allora, decisero di arrendersi al destino e cadere nel vuoto, abbracciando però i loro nemici e portandoli con loro alla morte.

L’escursione prosegue attraversando la lunga Galleria di Comando! A seguire, il panoramico Piazzale Pennella con vista sull’Altopiano di Asiago e poi alla vetta del Monte Cengio a 1354 m. di altezza.

Allora zaino in spalla, pronti per un’avventurosa gita dal retrogusto storico!